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Parliamo un po' dei caregiver

Parliamo un po’ dei caregiver

Quando si parla di demenza, la nostra attenzione è quasi sempre focalizzata sulla malattia e sulla persona che ne è affetta perché informarsi e formarsi sull’argomento può aiutare a prevenire l’insorgere della malattia e a convivere con chi purtroppo ne soffre.

Oggi vogliamo concentrarci appunto su chi affianca il malato, una figura fondamentale nella sua vita che si trova a dover riorganizzare anche la propria quotidianità per affrontare l’evolversi della situazione, stiamo parlando del caregiver.

Caregiver è una parola di origine anglosassone che significa colui che si prende cura di qualcun’altro ed è un termine che spesso viene usato quando si parla di assistenza a persone con demenza. Infermieri, operatori socio sanitari e personale professionale vengono definiti caregiver formali mentre il familiare (o chi assiste gratuitamente) viene definito caregiver informale.

Come abbiamo accennato prima il caregiver si trova a dover riorganizzare non solo la propria vita, ma anche quella della famiglia e l’organizzazione anche fisica della casa (vedi ad esempio il nostro articolo per adattare l’ambiente) per adattarsi all’evolversi della malattia del proprio caro. Questa gestione, che a tratti risulta molto difficile, può portare all’insorgenza di un disagio psicologico con ricadute sullo stato di salute fisico (ad esempio per la diminuzione del tempo da dedicare alla propria persona o per l’impatto finanziario che comporta il prendersi cura di una persona con demenza). Questo stato di malessere che il caregiver affronta, in psicologia viene definito burden, cioè quello che spesso i familiari definiscono come il carico di cura nei confronti della persona fragile.

Ecco quindi 3 semplici ma efficaci consigli per voi caregiver per aiutarvi a diminuire questa sensazione.

1. Prendetevi cura di voi stessi

Prendetevi almeno mezz’ora nell’arco della giornata per voi stessi. Quei 30 minuti saranno fondamentali per ricaricare le energie e affrontare con un diverso stato d’animo la quotidianità. Dedicate questo tempo solo a voi stessi facendo qualcosa che vi piace (ad esempio un caffè ☕… una passeggiata 🚶‍♀️🚶‍♂️…dall’estetista💅🏻…o anche solo un buon libro 📖 )

2. Non siete soli … fatevi aiutare

Se siete una famiglia numerosa, dividete i compiti e il tempo tra familiari. La condivisione vi aiuterà anche a rafforzare il legame e sarà occasione di riflessioni e scambio di esperienze. Oggi poi ci sono anche soluzioni con personale esterno qualificato che può aiutare o, in caso non sia un’opzione percorribile, ci sono i Centri Sollievo … come il nostro 😉. Per chi ancora non ci conoscesse, fate un giro sulla nostra pagina Chi Siamo o contattateci. Fortunatamente i Centri Sollievo stanno diventando una realtà sempre più diffusa in Veneto e potete trovare maggiori informazioni sul sito “Una mappa per le demenze“.

3. Informatevi

Albert Einstein ha detto:

Imparare è un’esperienza; tutto il resto è solo informazione.

Abbiamo scelto questa frase perché mai come oggi ci sono strumenti a nostra disposizione di cui spesso non conosciamo l’esistenza. Non sono sempre facili da capire o di semplice accesso, ma le informazioni ci sono e sono alla nostra portata. Non abbiate paura di chiedere e soprattutto non dimenticate che il mondo del volontariato è una risorsa preziosa. Siamo qui per voi … domandateci, venite a trovarci!

Vogliamo salutarvi con una frase di un monaco buddhista, poeta e anche attivista per la pace, Thích Nhất Hạnhí

La nostra vera casa è “l’ora”. Vivere l’istante presente è un miracolo.

 

 

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