Possono esserci diversi tipi di deliri che il malato manifesta nel decorso della malattia, diversi tra loro, ma accomunati dal fatto che ognuno rappresenta una manovra difensiva. Ve ne presentiamo alcuni.
- Delirio di latrocinio. Una reazione comune al non ricordarsi dove sono stati messi degli oggetti è accusare qualcun’altro di averli nascosti o rubati. Questo delirio p un modo di negare la propria incapacità di ricordare.
COSA FARE → Non perdete tempo a negare o ad arrabbiarvi, ma spostate l’attenzione sull’oggetto per aiutare la persona a ritrovarlo e tranquillizzarsi.
- Delirio di gelosia. Si manifesta come un attaccamento morboso nei confronti delle persone care sulle quali vengono proiettati i cambiamenti di umore. Una reazione tipica è quindi accusare l’altra persona di essere cambiata.
COSA FARE → Non prendetela sul personale in quanto non c’è piena consapevolezza nelle accuse rivolte, ma ammettete che l’eventuale “nervosismo” che mostrate è dovuto alle sfide quotidiane.
- Delirio di megalomania. Il malato che sente di stare perdendo il controllo della propria vita e prende decisioni avventate nel tentativo di riguadagnare il controllo. Spesso queste decisioni riguardano la sfera finanziaria e si manifestano in acquisti importanti, donazioni, ecc.
COSA FARE → In questo caso la questione è molto delicata ed è fondamentale non far sentire il malato un incapace, ma bisogna guidarlo pian piano nella decisione di affidarvi certe decisioni e la gestione finanziaria per aiutarlo ed evitare disagi.
In questi casi, quindi, il consiglio generale è assecondare la persona, rassicurandola. Minimizzare la paura, negarla o ridicolizzare la persona produce un effetto di allontanamento.

Come avrete capito le parole chiavi sono:
PAZIENZA
COMPRENSIONE
FLESSIBILITA’