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Le allucinazioni

Le allucinazioni

Percezioni senza oggetto. Queste tre parole possono definire in una maniera diretta e facilmente comprensibile cosa è un’allucinazione.

Le allucinazioni si verificano quando si sente, vede, annusa o assapora qualcosa che sembra essere reale, ma in realtà non esiste al di fuori della propria mente. Rientrano quindi nel campo dei disturbi della percezione.

Oggi approfondiremo questo tema perché è tra i disturbi che possono colpire la persona malata di Alzheimer e che un careviger si trova ad affrontare.

Prima, però, di concentrarsi su come gestire questa situazione, spendiamo qualche parola per conoscere meglio quello che viene definito a tutti gli effetti come un fallimento delle capacità cognitive coinvolte nella discriminazione tra gli stimoli sensoriali che vengono dal mondo esteriore e quelli interiori. Chi ha un’allucinazione, infatti, non ha motivo di credere che le sue percezioni non siano reali e reagisce di conseguenza, ma in verità è stato il cervello che ha prodotto uno stimolo ingannevole. Nel caso in cui, poi, la stimolazione sensoriale coinvolga più sensi ci si trova davanti ad un’allucinazione complessa. Oppure, al contrario possono esserci anche allucinazioni inverse quando un oggetto reale non viene percepito.

Le allucinazioni possono avere moltissime cause perché possono essere il risultato di abusi di sostanze alcoliche e/o stupefacenti, oppure di stati febbrili acuti. Possono essere causate anche da forti stati di stress o mancanza di sonno. Non è quindi automatico che vi siano sempre delle malattie psichiche o neurodegenerative connesse al manifestarsi di questo fenomeno. Se la diagnosi evidenzia pertanto che le alterazioni percettive sono dovute a fenomeni temporanei, solitamente la risoluzione della causa porta anche alla scomparsa del fenomeno.

Ma, ora, veniamo a noi. L’Alzheimer è sicuramente una malattia che può causare delle allucinazioni e su questo, non ci sono dubbi. A volte le allucinazioni possono essere “innocue” e non scatenare reazioni di paura, altre volte possono avere connotazioni minacciose che spaventano chi ne soffre. E’ fondamentale per il caregiver che si trova a vivere questa esperienza riconoscere subito a cosa si trova di fronte e scalzare la prima reazione spontanea della negazione. Perchè è bene ricordarsi che una delle conseguenze peggiori delle allucinazioni è che creano una rottura nella realtà condivisa tra chi ne soffre e il resto del mondo. Negare con fermezza acuisce la sensazione di disagio di chi racconta e aumenta la distanza emotiva disincentivando quindi la comunicazione e facendo crescere la tendenza all’isolamento del malato.

Come già visto in molti articoli, il ruolo del caregiver è sempre molto delicato e fondamentale per l’ammalato. Rappresenta un punto di riferimento in una realtà dove, chi soffre di Alzheimer, si vede progressivamente spogliato delle proprie sicurezze. E’ quindi importante non focalizzarsi sul negare, ma essere rassicurante e calmare il proprio familiare. Trasmettendo una piena comprensione si può cercare di orientare la conversazione su altri dettagli che facciano slittare l’attenzione del malato su un aspetto reale e presente nell’ambiente circostante che promuova la condivisione di un’esperienza insieme.

 

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