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La vista è il senso che permette di discriminare forme, rilievi, distanza e colori di ciò che viene osservato. La visione binoculare (ovvero quella effettuata da entrambi gli occhi (contemporaneamente) permette la percezione della tridimensionalità degli oggetti (visione stereoscopica).
Il meccanismo che consente la visione di ciò che ci circonda è molto complesso, tanto da essere un processo inteso a tre livelli: a livello dell’organo occhio, a livello di tratti ottici ed infine a livello corticale. Per far sì che gli stimoli visivi che colpiscono gli occhi vengano correttamente interpretati dal cervello è necessario che prima di arrivare alla retina gli stimoli luminosi passino attraverso le diverse componenti trasparenti che formano l’occhio (cornea, umor acque, cristallino e vitreo).
Cellule altamente specializzate presenti sulla retina trasformano gli stimoli luminosi in impulsi nervosi. Questi impulsi nervosi vengono, poi, trasmessi dalle vie ottiche (un complesso sistema formato da nervi ottici, chiasma ottico, tratti ottici e corpi genicolati) a una specifica area del cervello, la corteccia visiva, deputata alla loro decodifica. Nella corteccia visiva primaria troviamo due circuiti: la via dorsale e quella ventrale. La via dorsale è prevalentemente specializzata nell’elaborazione spaziale degli oggetti ed è molto utile per orientarsi nello spazio e per raggiungere e afferrare degli oggetti. La via ventrale ci serve per percepire e riconoscere oggetti indipendentemente dalla loro posizione spaziale, dall’orientamento e dalle loro dimensioni.
Possiamo quindi dedurre che è importante determinare a che livello la lesione si presenti, perché questo aiuta a determinare il tipo di problema. Ad esempio una lesione alla via dorsale può provocare: neglect (il paziente ignora la parte sinistra, questo però dipende dalla propria linea mediana), aprassia costruttiva e sindrome atassia ottica. Lesioni alla via ventrale, invece, aprassia.
Più in generale i cambiamenti visivi sono:
Nella demenza, il campo visivo può restringersi a 30 cm intorno, quasi come un binocolo. Ciò significa che la persona ha una linea di visione molto limitata. Se non si vede qualcosa, non esiste.
In particolare i colori…
L’uso di vari colori nell’ambiente delle persone con demenza può essere utile per dare qualità all’assistenza. I colori preferiti delle persone con demenza sono rosso, blu e verde.
Il blu è un colore riposante con un effetto calmante. La ricerca dimostra che usare il blu nell’ambiente fisico può abbassare realmente la pressione del sangue, e che le camere blu sembrano più fresche. Il blu sembra anche aumentare la dimensione della stanza, e il blu è una buona scelta per piatti e posate a pranzo, in quanto produce un contrasto con il cibo.
Il rosso aumenta l’attività delle onde cerebrali, sembra ridurre le dimensioni di una stanza, e aumenta la temperatura percepita all’interno. Usare il rosso quando si desidera ottenere l’attenzione di un individuo con demenza. E’ anche un buon colore per piatti e posate in quanto offre un buon contrasto con il cibo e stimola l’appetito.
Il verde è simbolo di crescita e di vita ed è il più riposante dei colori. Riduce l’attività del sistema nervoso centrale, e aiuta le persone a mantenere la calma. Il verde fa sembrare le stanze più grandi. In particolare, il verde (o giallo) lime è efficace per l’attenzione visiva delle persone con demenza. L’uso di contrasto è estremamente importante per la marcatura dei bordi delle cose, porta l’attenzione sui mobili o su altri pericoli e facilita l’individuazione del cibo sul piatto o del sedile del water in un bagno bianco su bianco. Il contrasto può essere usato per definire gli oggetti in modo più chiaro.